Accesso ai servizi

Cenni Storici

Bosio (in piemontese Beuso, in ligure Bêuxo o Bêuzo) è un comune della provincia di Alessandria situato sull'Appennino Ligure settentrionale, sulla sinistra del torrente Ardana, affluente del Lemme.
Il comune venne istituito con Decreto Legislativo 5 marzo 1948, come risultante del distacco dal Comune di Parodi Ligure delle frazioni di Bosio, Spessa, Serra, Costa S. Stefano e Capanne di Marcarolo.
Il territorio comunale era amministrativamente annesso alla Liguria (Divisione di Genova e precisamente nella giurisdizione del vicino comune di Parodi Ligure fino al 1948,anno in cui conquistò l’autonomia amministrativa che le ha permesso tra l'altro di diventare capoluogo della comunità montana alto Ovadese e alta val Lemme) e fu in seguito assegnato al Piemonte ai tempi del Decreto Rattazzi.
Bosio è tra le Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione in quanto insignito della Croce di Guerra al Valor Militare per i sacrifici della sua popolazione e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale.
Le origini di Bosio risalgono, sulla base dell’attestazione del toponimo, all’epoca medievale.
Abbiamo attestazione della denominazione "Bosio" sin dal 1248, sotto le varianti di “Boxius” (derivante dal pronome personale “Bosius”) e di “Buxeus”, aggettivo formato su BUXUS.


Bosio fu soggetto al marchesato di Parodi sino al XIII secolo.
Nel corso dei secoli a Bosio come nelle altre località della val Lemme i borghigiani furono spesso spettatori, qualche volta vittime, talvolta protagonisti, di vicende che per la comunità costituivano un evento esogeno: guerre, rivoluzioni, avvicendarsi di signorie.
Eventi esterni di rilievo furono il transito delle milizie di Facino Cane nel 1409, la fortificazione del sobborgo Spessa ad opera dei genovesi nel XV secolo, e il giuramento di fedeltà a Galeazzo Maria Sforza duca di Milano, imposto nel 1467 agli uomini ‹de Spissa, de Boxio, de la Serra, de la Costa›.
Più difficili gli eventi del 1625, allorché, durante la guerra tra Genova e il ducato di Savoia, i piemontesi saccheggiarono e incendiarono ‹‹le ville di Spessa, Costa, Serra e Bosio››.
Dopo la conquista genovese dell’Oltregiogo ha seguito le sorti della città egemone per oltre seicento anni, con l’aggregazione all’impero napoleonico nel 1805 e la successiva inclusione nel Piemonte sabaudo decretata dal Congresso di Vienna nel 1815.
Assegnato, come frazione di Parodi, all’effimera provincia di Novi nel 1818, entrò a far parte della provincia di Alessandria nel 1859.
Tra le testimonianze del suo passato meritano di essere segnalati la piccola chiesa della Madonna di Caravaggio, situata in posizione panoramica sul monte Tobbio a 1092 m d’altezza, che conserva al suo interno affreschi dell’800 di vari pittori, tra cui figurano quelli del comasco Gambini, e i ruderi della Benedicta, al cui fianco si erge un sacrario commemorativo dei partigiani e che ricorda l'autentica partecipazione popolare nelle giornate di lotta tra il 1944 e il 1945